Stazione Vanvitelli
Metro Linea 1

progetto
Michele e Lorenzo Capobianco | 2005


Progettata dall’architetto Michele Capobianco e aperta al pubblico nel 1993, la stazione Vanvitelli tra il 2004 e il 2005 è stata interessata da un’operazione di restyling (a cura di Lorenzo e Michele Capobianco e con la consulenza artistica di Achille Bonito Oliva) che ne ha rinnovato gli ampi ambienti in modo da accogliere le opere di otto maestri dell’arte contemporanea. Gli spazi architettonici degli interni sono definiti e resi più luminosi attraverso un uso attento e sapiente dei colori, dal blu al giallo, dal lilla alle diverse tonalità di grigio.
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Nello scenografico atrio d’ingresso troviamo l’ironica installazione di Giulio Paolini, un grande masso che sembra infrangere il recinto trasparente nel quale è imprigionato. I due corridoi laterali ospitano da una parte la lunga striscia di Vettor Pisani, sintesi enigmatica e suggestiva di immagini di epoche e stili diversi, e dall’altra le fotografie delle architetture della città di Napoli di Gabriele Basilico e di Olivo Barbieri.
Sulla volta blu del piano inferiore si dispiega la spettacolare spirale in neon azzurro di Mario Merz. L’opera – progettata dall’artista poco prima della sua scomparsa - prosegue sulla parete verticale di fondo con una teoria di animali preistorici. Alle pareti laterali sono fissate le due grandi stelle in acciaio di Gilberto Zorio, che, con il gioco dei pieni e dei vuoti, occupano e ridisegnano lo spazio della stazione.
Le “bocche di luce” di Gregorio Botta, collocate all’incrocio tra la direzione "Garibaldi" e quella “Piscinola”, valgono come “segnale di rallentamento” nel percorso della stazione, invitando a guardare all’interno degli otto cilindri. Al piano banchina, i due grandi mosaici di Isabella Ducrot richiamano l’attenzione del viaggiatore per la qualità cromatiche e sensoriali dei materiali prescelti.
 

Testo | Maria Corbi

Foto | Peppe Avallone, Archivio ANM

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