Stazione Duomo
Metro Linea 1
Studio Fuksas | 2021
La stazione Duomo porta la firma di Massimiliano e Doriana Fuksas, che hanno curato anche il restyling della soprastante piazza Nicola Amore, all’incrocio tra via Duomo e corso Umberto I.
Durante i lavori di scavo per la costruzione della stazione sono state rinvenute parti del tempio dei Giochi Isolimpici istituiti da Augusto nel 2 d.C., una vera e propria cittadella olimpica che si ergeva a ridosso del mare, lambendo la linea della costa nell’area dove oggi si trova la stazione.
Il ritrovamento del complesso agonistico e lo scavo archeologico per riportarlo alla luce, tuttora in corso, hanno influito in modo decisivo sulla progettazione architettonica della stazione metropolitana che, a lavori ultimati, ingloberà una vasta area museale di circa mille metri quadrati per consentire la fruizione e la tutela dei beni archeologici.
Negli scavi della stazione Duomo sono stati ritrovati infatti anche numerosi reperti e frammenti di iscrizioni agonistiche in greco che ricordano i nomi dei vincitori delle competizioni, a sottolineare il legame culturale che la città aveva con la cultura greca in pieno periodo romano. Si è scoperto così che i Sebastà (questo il nome dei giochi) non comprendevano solo discipline sportive, come nelle gare di Olimpia, ma anche discipline artistiche, sul modello dei giochi Panatenaici, a ribadire come dal mare fossero giunti nella più occidentale delle città greche diversi aspetti della cultura tradizionale ellenica.
Al secondo livello interrato si entra nella parte della stazione legata alla mobilità, al viaggio urbano.
Qui, come sottolinea Massimilano Fuksas, l’esperienza percettiva cambia: al colore e a texture geometriche è affidato il compito di accompagnare il ritmo del viaggio in metropolitana.
La discesa alle banchine, a quaranta metri di profondità, si sviluppa attraverso un percorso caratterizzato da geometrie esagonali intagliate nei rivestimenti di acciaio e retroilluminate con tecnologia Led multicolore. “È come una passeggiata lungo le ore della giornata – commenta ancora Fuksas – i colori cambiano, si va dal celeste chiaro all’arancio del tramonto e oltre, alla notte. È quasi la passeggiata di un astronauta che vede la terra dalla luna e osserva le fasi del giorno che si susseguono”.
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